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10 ERRORI CHE UN BRAVO LEADER DOVREBBE EVITARE

Quali sono gli errori da evitare quando si ha la responsabilità di un team?
Abbiamo posto la domanda a  Stefano Pigolotti, Professional Coach e Imprenditore, che durante il percorso formativo Skills Empowerment,  e in dieci anni di consulenza, ha formato oltre 30.000 persone di diversa provenienza e professionalità. Ha collezionato inoltre numerose esperienze imprenditoriali come consulente strategico per importanti aziende italiane.

Stefano Pigolotti



"L'errore più grave che un team manager dovrebbe evitare - spiega Pigolottiè disinteressarsi della crescita dei componenti del team perdendo quasi sempre le occasioni per far crescere l'autostima ed efficacia sul lavoro dei suoi collaboratori".

"Un leader che non si mostri interessato alle persone a livello umano è anche poco rispettato. Un leader che è concettualmente interessato agli altri, ma non trova il tempo per creare dei legami con loro, è sulla strada sbagliata, sia che queste persone siano dei dipendenti, sia colleghi, clienti o investitori. Spesso spiego, durante i miei corsi, che creare un legame con qualcuno presuppone una connessione emotiva che va oltre al fatto che una persona ti possa piacere. Non deve per forza piacerti una persona per legare con lei. Quello che devi fare è conoscerla e comprendere quello che la motiva. Questo ti porterà via più tempo rispetto al semplice lavoro orientato verso determinati compiti".

"Se dovessi fare un elenco delle 10 anomalie nel comportamento di un manager, di un leader in un team di lavoro o sportivo, direi che queste sono le principali":

1. Non saper delegare
La scarsa capacità di delegare è senz’altro una debolezza che il vero leader non può concedersi. Ma quando egli diventa causa d’inefficienza per l’organizzazione, la debolezza diventa errore.

2. Non essere disponibili o non essere raggiungibili
I leader  - abbiamo detto nel primo punto -  hanno  giustamente bisogno di delegare alcuni compiti.
Questa delega non dovrebbe essere però la scusa per un distacco emotivo.
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3. Comunicare poco e male
La comunicazione è una delle leve del leader e i feedback sono lo strumento fondamentale per la gestione di un team. Durante i corsi Skills Empowerment facciamo molta attenzione a potenziare la capacità di comunicazione, vera anima per la coesione di un team.  
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4. Avere un atteggiamento mentale negativo
Avere perennemente una lente che fa  vedere il mondo in maniera distorta, pessimista e scarica di energia impedisce ai collaboratori di “respirare” il valore della leadership.
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5. Pensare di avere tutte le risposte 
Tradotto significa anche: non sapere ascoltare!  È un’occasione persa per imparare qualcosa di nuovo dal team, ma anche una seria esposizione al rischio di fallimento.
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6. Non dedicare tempo al team 
Le sessioni di brainstorming servono anche a questo! Per gli sportivi è lo "spogliatoio", per i dipendenti o collaboratori di un team di lavoro  è il momento della giornata in cui si dialoga attorno a un tavolo per individuare i punti di debolezza e invitare a proporre soluzioni. Un incontro che andrebbe fatto almeno una volta alla settimana, preferibilmente all'inizio della settimana lavorativa. 
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7. Mancanza di curiosità 
Un leader è inconsistente se non fa domande, se non si interessa dei compiti dei componenti la propria squadra. Sono le giuste domande che spingono verso una maggiore consapevolezza ed efficacia nell’azione. E poi fare domande e interessarsi agli altri aumenta il livello di stima. Infine non dimentichiamo che le domande fanno emergere le problematiche vere dietro a una inefficienza, che spesso provocano stress o perdita economica all'impresa.
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8. Criticare apertamente
Quando qualcuno del proprio team sbaglia, soprattutto se lo fa inconsapevolmente, cercare di proporre soluzioni, non problemi.
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9. Paura delle novità che appaiono sui mercati
Siete resistenti all’innovazione, anche tecnologica? Ascoltate i più giovani, spesso hanno idee che portano innovazione. I leader peggiori sono quelli che non innovano, che non accettano rischi e rifiutano di apprendere nuove cose preferendo sempre i vecchi schemi comportamentali. Aziende che erano leader sul mercato sono fallite per la poca lungimiranza dei propri dirigenti. Pensiamo ad esempio alla Kodak, l’azienda che fallì per non avere dato ascolto ai suoi clienti.
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10. Non chiedere un feedback relativo al rendimento con regolarità
Quando si impartisce un ordine, è necessario a distanza di tempo verificare non solo che il compito sia stato eseguito, ma che sia stato fatto con la dovuta cura. È bene indicare degli obiettivi precisi e soprattutto delle tempistiche chiare, e al termine chiedere all'interessato di dare un resoconto del proprio operato.
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"Questi 10 punti - spiega Pigolotti - non sono ricette assolute e non risolveranno tutti i gravi problemi in un team. Però possono aiutare a frammentarli in problemi minori più facilmente risolvibili, aumentando la coesione del gruppo. Dobbiamo infatti pensare che  le capacità che emergono da un team affiatato è maggiore della semplice somma delle potenzialità dei singoli componenti. La collaborazione si fonda infatti su relazioni di fiducia tra i membri, negoziazione continua di obiettivi, metodi, ruoli, leadership, e condivisione delle decisioni". 



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