LA STAMPA 3D RIVOLUZIONA LA METALLURGIA
Una novità nella stampa 3D promette di rivoluzionare la metallurgia: si potranno stampare in tre dimensioni ben 4.500 delle 5.500 leghe metalliche finora note.
Questo settore è infatti da tempo impegnato, in tutto il mondo, all'applicazione della stampa 3D alla produzione di componenti per gli aerei. Finora un limite importante di queste ricerche era nella possibilità di applicare la tecnologia della manifattura additiva solo a un piccolissimo numero delle 5.500 leghe esistenti.
Il principale ostacolo è nel fatto che durante i processi di fusione e solidificazione si formano delle pericolose crepe. La nuova tecnica, messa a punto dai ricercatori guidati da Hunter Martin, rende possibile aggirare l'ostacolo. "Ci siamo basati su una teoria elaborata 70 anni fa, quella della nucleazione (cioè della transizione di un composto da una fase per esempio solida a liquida) per risolvere un vecchio problema, con una macchina del 21/mo secolo", commenta Martin.
Per risolvere il problema delle crepe, i ricercatori hanno aggiunto delle nanoparticelle capaci di controllare il processo di solidificazione, adoperando le leghe di alluminio, fondamentali per l'industria automobilistica e aerospaziale.
Per selezionare la combinazione adatta di nanoparticelle, hanno utilizzato un software con cui hanno analizzato più di 4.500 diverse leghe, finendo per selezionare le nanoparticelle di idrogeno e zirconio. Le polveri di due leghe di alluminio sono così state ricoperte con le nanoparticelle e poi stampate in 3D con il laser. Sono state ottenute in questo modo parti metalliche resistenti e senza crepe.
Si sta preannunciando una vera rivoluzione per la stampa 3D: per la prima volta si potranno stampare in tre dimensioni ben 4.500 delle 5.500 leghe metalliche finora note.
Sulla rivista Nature un gruppo di ricercatori californiani dei laboratori Hrl, gli ex Hughes Research Laboratories dedicati alla ricerca in campo aeronautico, hanno descritto una nuova tecnica riguardante le leghe metalliche, che consentirà di realizzare stampanti 3D in grado di lavorare almeno 4.500 delle 5.500 leghe metalliche esistenti. Una potenziale rivoluzione in ambito metallurgico.
Una nuvoa tecnica, basata, spiegano i ricercatori, su
una teoria elaborata 70 anni fa, quella della nucleazione (cioè
della transizione di un composto da una fase per esempio solida a
liquida) per risolvere un vecchio problema, con una macchina del 21esimo
secolo", ha spiegato Martin.
Questo settore è infatti da tempo impegnato, in tutto il mondo, all'applicazione della stampa 3D alla produzione di componenti per gli aerei. Finora un limite importante di queste ricerche era nella possibilità di applicare la tecnologia della manifattura additiva solo a un piccolissimo numero delle 5.500 leghe esistenti.
Il principale ostacolo è nel fatto che durante i processi di fusione e solidificazione si formano delle pericolose crepe. La nuova tecnica, messa a punto dai ricercatori guidati da Hunter Martin, rende possibile aggirare l'ostacolo. "Ci siamo basati su una teoria elaborata 70 anni fa, quella della nucleazione (cioè della transizione di un composto da una fase per esempio solida a liquida) per risolvere un vecchio problema, con una macchina del 21/mo secolo", commenta Martin.
Per risolvere il problema delle crepe, i ricercatori hanno aggiunto delle nanoparticelle capaci di controllare il processo di solidificazione, adoperando le leghe di alluminio, fondamentali per l'industria automobilistica e aerospaziale.
Per selezionare la combinazione adatta di nanoparticelle, hanno utilizzato un software con cui hanno analizzato più di 4.500 diverse leghe, finendo per selezionare le nanoparticelle di idrogeno e zirconio. Le polveri di due leghe di alluminio sono così state ricoperte con le nanoparticelle e poi stampate in 3D con il laser. Sono state ottenute in questo modo parti metalliche resistenti e senza crepe.
Post a Comment