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CONTI CORRENTI SEMPRE PIÙ CARI: SDL CENTROSTUDI VIGILA






Le operazioni di fusione, aggregazione e salvataggio di numerosi istituti di credito, come Banca Etruria, Banca Marche, Carife, CariChieti, Veneto Banca e Popolare di Vicenza hanno causato, oltre a una serie di dissesti finanziari a migliaia di risparmiatori, anche un aumento delle spese di gestione dei depositi, dopo cinque anni in discesa continua, secondo quanto dichiarato dalla Banca d’Italia che, come ogni anno, ha passato al setaccio le condizioni praticate a milioni di risparmiatori. 



Nel 2016 la spesa media per la gestione di un conto corrente è cresciuta di circa 1,1 euro rispetto all’anno precedente (quando era calata di 5,3 euro), arrivando a toccare i 77,6 euro. Si è andata così a interrompere la fase di progressiva riduzione, cominciata nel 2010 e proseguita fino al 2015, durante la quale il costo medio per la tenuta di un conto corrente era calato del 3,4% all’annuo per una diminuzione complessiva di 14,6 euro.

Il problema, secondo i dati riportati dal Corriere della Sera e ripresi poi anche dal Fatto Quotidiano, le cifre sono ben diverse. La cifra di 77,60 euro è lontana dalla somma che in realtà si versa, dato che corrisponde al canone mensile e ai costi fissi, ma non tiene conto dei cosiddetti costi variabili, legati a balzelli una tantum e al calcolo delle differenze tra interessi attivi sulle giacenze e costi legati agli "scoperti" di conto e alle operazioni effettuate.




Oltre agli eventi già citati, anche il fenomeno dei conti online ha influito sull’aumento dei costi, dato che molti risparmiatori, vista la convenienza, fra spese fisse e variabili, a possedere un conto via internet rispetto a uno tradizionale che si misura in un risparmio medio annuo di ben 62,9 euro.

SDL Centrostudi fin dalla sua fondazione ha monitorato i costi dei conti correnti, sia tradizionali sia online, per evitare che i risparmiatori venissero truffati dall’istituto di credito al quale si rivolgono per depositare i propri soldi. Oltre 150mila persone assistite in 7 anni, 407.943 pre-analisi gratuite effettuate sulle condizioni economiche di consumatori e soggetti in difficoltà, e ben più di 65.000 perizie effettuate su conti correnti e rapporti bancari in essere di privati e imprese strappati alla finanza spregiudicata messa in atto da finanziarie e istituti di credito di vario genere: tutti numeri che, nel complesso, hanno permesso sino a oggi di recuperare somme illecite sottratte agli italiani da Fisco, Equitalia, erario e banche per un totale complessivo di circa 240 milioni di euro. Che aumenteranno, con i nuovi aumenti di gestione dei conti correnti.

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