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FONDAZIONE TRONCHETTI PROVERA E IL SUO CONTRIBUTO ALL'EDUCAZIONE

Silvio Tronchetti Provera nasce a Milano nel 1911 e con una laurea in tasca conseguita alla facoltà di Economia e Commercio della Bocconi, comincia la sua carriera di dirigente d’azienda. Ed è alla memoria di quest’uomo, che ha sempre mostrato interesse per le menti dei giovani che, a parer suo, rappresentavano il futuro e il progresso, che suo figlio, Marco Tronchetti Provera ha voluto dedicare la Fondazione Tronchetti Provera. 


Questa fondazione nasce nel 2001 per promuovere la ricerca e per garantire ai giovani una formazione qualificata e opportunità di crescita culturale e tecnologica, attraverso una collaborazione sinergica tra le più importanti aziende italiane e i più prestigiosi atenei: la Bocconi, il Politecnico, l’Università Statale e della Bicocca di Milano e la Scuola Normale di Pisa. 

Strettamente collegata alla fondazione è anche l’azienda che Marco Tronchetti Provera guida dal 1992, la Pirelli, che rientra a pieno titolo nel progetto visto che la promozione della Fondazione riguarda in special modo i settori della tecnologia, della scienza, dell’economia e del management, prestando particolare attenzione al settore dell’automotive. 

In quest’ambito è stato promosso un progetto relativo al Tyre System, il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici. Il progetto nasce dalla Energy Scavenging, una nuova tecnologia che si sviluppa proprio attraverso la cooperazione tra l’università e l’azienda Pirelli. Grazie a questo lavoro di squadra specializzato e innovativo, arrivano sul mercato gomme altamente performanti che al loro interno contengono un chip in grado di raccogliere e monitorare le condizioni dello pneumatico, rilevandole sia in corsa, sia in stallo. Le informazioni relative ad ogni singolo pneumatico vengono trasmesse sul telefono cellulare attraverso un’applicazione specifica e l’utente capisce quindi immediatamente come provvedere. 

L’obiettivo del Presidente della Fondazione e della sua famiglia, da sempre impegnata a pieno titolo in questo progetto, è di incrementare questa collaborazione tra industria e università al fine di formare professionisti che posseggano conoscenze sempre più aggiornate e che consentano di sostenere egregiamente la forte competitività internazionale sul campo tecnico e scientifico. A tal fine, sono state assegnate numerose borse di studio per dottorati e assegni di ricerca. 

Oltre a queste iniziative, la Fondazione ha indetto importanti borse di studio anche per quei ricercatori che avevano deciso di spiccare il volo ed impegnare il loro tempo nella ricerca all’estero. Sono i cosiddetti assegni di rientro che hanno avuto il merito di riconsegnare al nostro Paese menti e talenti che rischiavamo di perdere. 

Resta tuttavia ben salda l’idea di quanto una formazione di respiro internazionale sia importante e sia alla base dei principi della Fondazione che, in quest’ottica, nel 2003 ha istituito una fellowship con il Massachusetts Institute of Technology che offre ai dottorandi che vogliono migliorare la propria esperienza e ampliarla ad un più vasto livello, prestigiose borse di studio a completamento del loro percorso di studi.

Sono inoltre stati promossi progetti sulle nanoscienze, sulle energie rinnovabili, sull’economia e l’innovazione e sulla healthcare e tal proposito la Fondazione ha partecipato attivamente alla XIII edizione della Conferenza Mondiale “The Future of Science”, The Lives to Come, presentata come ogni anno nel mese di settembre 2017 a Venezia. Un’iniziativa promossa e voluta nel 2005 da Umberto Veronesi, anch’egli sostenitore della cultura e della ricerca scientifica che, in questo caso, promuove l’alimentazione come veicolo principe nella prevenzione delle malattie e come supporto alle cure. Un peso fondamentale della ricerca anche in questo campo, dunque, che corrisponde alla garanzia di un alto livello di competitività dell’Italia nel panorama mondiale. 

Nel mese di aprile, invece, presso l’Università di Milano-Bicocca, la Conferenza Mondiale “The Future of Science” ha tenuto un’edizione speciale dal titolo “Digital Revolution: come cambierà la nostra vita”. In questa importante occasione in cui compare di nuovo il supporto dell’Associazione Umberto Veronesi e della Fondazione Giorgio Cini, si è discusso su quanto la nostra vita sia migliorata grazie alle nuove tecnologie che, esercitando una grande e quanto mai determinate influenza in moltissimi campi d’azione, si rendono indispensabili e fautrici di importanti cambiamenti. 

Una vera e propria rivoluzione digitale, dunque, da studiare, capire e affrontare per sfruttare al meglio i benefici che l’innovazione tecnologia apporta alle nostre vite. Ed è proprio in quest’ottica che la Fondazione Tronchetti Provera insiste sull’importanza per il nostro Paese di figure sempre più professionali e formate che siano altamente specializzate e che dimostrino una spiccata capacità di adattamento alla multidisciplinarità. A questo punto si spiega perfettamente lo stretto legame che deve esservi tra azienda e università, tra esperienza sul campo e studi accademici: un connubio capace di apportare un’efficace produttività nel mondo della ricerca scientifica, legata indissolubilmente alla società civile e a quella produttiva. 

Per raggiungere questo obiettivo, la divulgazione scientifica della quale la Fondazione si fa promotrice arriva a tutti i livelli e raggiunge sia gli adulti sia i bambini, creando una rete di informazione che mette in contatto i massimi esperti della ricerca con le scuole che partecipano a seminari e ad eventi organizzati con lo scopo ben preciso e dichiarato di spingere nuovi talenti verso la consapevolezza che il futuro si affida alla ricerca e che la tecnologia e ‘innovazione sono alla base della vita di coloro che vogliono dedicarsi a questo mestiere. Un mestiere che può cambiare la vita di molti, se non di tutti.

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